Al Direttore del Conservatorio “G.Verdi” di Milano
Al Presidente del Conservatorio “G.Verdi” di Milano
Al Consiglio Accademico del Conservatorio “G.Verdi” di Milano
Milano, 08/03/12
“Non si può pensare di risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che lo ha generato”
Albert Einstein
- Visti i ripetuti, ma pressoché inutili tentativi di coinvolgere gli studenti nella vita e nella gestione del Conservatorio (nonostante le continue lamentele per le sue inefficienze)
- Viste le numerosissime ore spese e gli ancor più numerosi ma inutili sforzi e sacrifici fatti dal sottoscritto (e da pochi altri componenti della Consulta) per creare collaborazione tra i membri della Consulta stessa nel portare avanti idee e iniziative, nonché il quasi totale disinteresse di alcuni di loro che ha portato nel tempo a far ricadere tutto il lavoro sulle spalle di due o tre dei nove rappresentanti e ha di fatto ostacolato fortemente l’operatività della Consulta vanificandone tutti gli sforzi
- Ma soprattutto vista la quasi totale impossibilità, all’interno del Consiglio Accademico, di poter arrivare a decisioni pacificamente condivise, nonostante i numerosi appelli per un confronto sereno e vista in particolare l’impossibilità di adottare un modo di procedere che fosse sintomo di cambiamento, di rinnovamento e della volontà di lavorare per il bene di tutti e non fosse, invece, frutto di logiche da lotte di potere
- Vista infine la stagnante e snervante situazione di tensione assolutamente dannosa, improduttiva e, a parer mio, ormai di improbabile soluzione, che sta creando enormi problemi dal punto di vista organizzativo e didattico e sta portando il Conservatorio ad un livello sempre più lontano dalle altre realtà internazionali alle quali di diritto dovrebbe essere affiancato
Rassegno, con desolazione, le dimissioni da tutti i miei incarichi
Jacopo Columbro
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